venerdì 22 febbraio 2019

Valerio Verbano



Valerio abita dal 1968  in Via Monte bianco 114 interno 12, con i genitori: Sardo, segretario capo della direzione generale dei servizi civili del Ministero dell’Interno in via Giovanni Lanza, è iscritto al Partito comunista da sempre, Carla infermiera all’ospedale S. Giovanni. Fra i condomini, al terzo piano, c’è anche un giovane studente con i baffi e la barbetta, si chiama Mario Merlino sarà coinvolto nella strage di Piazza Fontana per il suo ambiguo ruolo di fascista anarchico. Il piccolo Valerio si appassiona alle arti marziali e pratica judo e karate, inizia a frequentare il liceo Archimede di Roma dove consolida il suo interesse per la politica. Qui inizia il suo impegno nel settore della controinformazione: raccoglie informazioni sui giovani di destra e mette sotto osservazione i loro abituali luoghi di ritrovo, compie appostamenti e scatta molte fotografie. Raccoglie tutti gli articoli di giornali che trattano questi temi, compie precise schedature di ogni individuo di suo interesse. Dal febbraio 1979 in famiglia cominciano ad arrivare le telefonate anonime e le lettere di minaccia
 Il 22 febbraio le lezioni al liceo Archimede si interrompono alle 11.15, Valerio si incontra con i ragazzi del collettivo autonomo di cui fa parte, alle 12.30 i suoi genitori Carla e Sardo rientrano a casa dopo una mattinata trascorsa in ospedale e alle 12.45 qualcuno suona il campanello: Carla apre e si trova davanti due uomini a volto scoperto e uno sta indossando un passamontagna azzurro, ma la donna fa in tempo a vederlo in viso: ha capelli biondi, lunghi e ricci, è alto circa 180 cm, corporatura atletica, età 20/25 anni, indossa jeans e un giaccone di panno blu. Carla nota anche che gli tremano le mani, le sembra sia sotto effetto di droghe.  Legano le mani e i piedi di Carla e Sardo con del nastro adesivo marrone, sulla bocca mettono un fazzoletto e poi il nastro adesivo,li trasferiscono in camera da letto. Alle insistenti domande di Carla sui motivi di questa irruzione i tre rispondono che devo fare delle domande a Valerio.  Il giovane che rimane in camera con loro è quello con lo zucchetto, è armato con una beretta silenziata, è alto circa 170 cm, di corporatura media, tra i 20 e i 25 anni, il volto rasato, la carnagione scura e gli zigomi pronunciati, indossa un paio di jeans e una giacca nera. Gli altri due cominciano a rovistare ovunque avendo cura di indossare guanti da motociclista per non lasciare impronte: prendono un paio di Rayban a goccia, alcuni libri  e il teleobiettivo della macchina fotografica di Valerio. Alle 13.40 circa Valerio arriva a casa e viene subito aggredito dal commando, tenta di difendersi con la pratica delle arti marziali, ma non può far altro che soccombere ai tre ragazzi che fuggono subito dopo aver sparato. Valerio viene trovato disteso sul divano con le gambe a penzoloni, i vicini accorrono richiamati dalle urla dei suoi genitori. Viene chiamato subito il 113, Valerio perde sangue dalla bocca, alle 14.05 muore dopo essere giunto al Policlinico Umberto 1. La causa della morte è un proiettile penetrato all’altezza della dodicesima vertebra lombare, che ha reciso l’aorta addominale provocando la fatale emorragia. Una volta giunti sul posto gli inquirenti repertano il passamontagna, una beretta 7,65 e una borsa bianca appartenente agli assalitori che contiene la refurtiva di casa Verbano e cosa piuttosto strana viene rinvenuto anche un guinzaglio per cani. Nel muro del salotto viene repertato un proiettile e a terra un bossolo. In camera trovano due rotoli di nastro da pacco, gli inquirenti sequestrano anche tutto il materiale trovato in camera di Valerio. Gino De Angelis, uno dei condomini afferma di aver incontrato i tre ragazzi e fornisce una descrizione quasi identica a quella fornita da Carla. Il testimone aggiunge anche di aver visto Valerio in compagnia dei suoi assalitori qualche giorno prima del delitto. Poco dopo però ritratta tutto affermando di essere stato minacciato e trasloca altrove. Nei giorni seguenti arrivano diverse rivendicazioni sia da destra sia da sinistra. Dalle indagini emerge anche il passato di Valerio che il 20 aprile 1979 fu arrestato nella zona di Fidene a nord di Roma e condannato a 7 mesi di carcere per aver innescato un congegno incendiario in un casolare abbandonato in via Radicofani, tra le accuse anche la detenzione di una Beretta 7,65 Browning/.32 AUTO mod. 35 con matricola abrasa e un dossier molto consistente sulla estrema destra romana: in particolare sull’omicidio di Walter Rossi e Ivo Zini. Gli inquirenti dunque seguono la pista del delitto politico. Il 23 febbraio alle 23.30 sul davanzale dei fratelli Mambro in via Adalberto 7 a Roma esplode un ordigno; anche presso la sede del MSI del quartiere Prenestino in via Erasmo Gattamelata 126 viene posizionato un congegno con il tritolo. Domenica 24 febbraio un gruppo di autonomi assalta la sede del MSI di via Acca Larentia 28. Il 25 febbraio alle 15.30 si celebrano i funerali di Valerio, il giorno dopo dagli avvocati della famiglia Verbano danno la notizia che tutto il materiale documentale sequestrato quando Valerio fu arrestato ad aprile ‘79 è scomparso dagli archivi del Tribunale. Il 27 le fotocopie del dossier fantasma riappaiono sulla scrivania del giudice D’Angelo accompagnate da una lettera della Digos, sempre la Digos fa pervenire le 10 fotografie sviluppate dalla pellicola trovata nella macchina fotografica di Valerio, le foto sono sfocate, ma sembrano ritrarre la sede MSI di Via Valsoda.
Nel 1981 c’è una piccola svolta nelle indagini: il 6 gennaio alle 17.03 Luca Perucci viene ucciso nei pressi della propria abitazione con un revolver calibro 38, stesso calibro dell'arma che ha ucciso Valerio Verbano, ma le indagini scientifiche dimostrano che non si tratta della stessa pistola. L’omicidio è rivendicato dai NAR. Gli amici del ragazzo affermano di aver visto l’assassino avere una colluttazione con Luca prima del delitto e lo descrivono alto 170 cm, capelli castani, vestito con jeans e una giacca a vento color senape, età circa 18/20 anni. Tre mesi dopo il pentito Cristiano Fioravanti rivela che ad uccidere Luca è stato Pasquale Belsito che aveva militato con la vittima in Terza posizione Nel 1983 Sardo presenta al giudice Claudio D’angelo un memoriale nel quale individua tre ipotesi in merito al delitto del figlio: azione di rappresaglia per la sua attività antifascista, attività di controinformazione, collusione rossi-neri, i  magistrati non ritengono le informazioni fornite di alcuna utilità.
Nel 1987 il pm Loreto D’ambrosio ascolta la testimonianza di Sergio Calore il quale afferma che il silenziatore sulla Beretta 7,65 trovato nella casa di Valerio è stato costruito da Egidio Giuliani e da lui fornito a Roberto Nistri. Nel 1989 il procedimento vene archiviato e viene ordinata la distruzione dei corpi di reato mentre il revolver 38 special che ha sparato il colpo mortale non è stato mai trovato. Le indagini vengono purtroppo archiviate.

21 commenti:

  1. non lo avevo mai sentito nominare
    grazie per tutti gli autori che ci fai conoscere

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    1. Autori? Questo ragazzo era un attivista di sinistra non uno scrittore

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  2. Bello scoprire le storie del nostro passato. Ci sono così tanti personaggi che varrebbe la pena di conoscere perché in un modo o nell'altro hanno portato qualche piccola rivoluzione, ma spesso purtroppo passano in sordina.

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  3. Sono storie del passato che meritano di essere conosciute, e credo che tanto legate al passato non lo siano anzi anche oggi succedono.

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  4. molto interessante questa storia
    non conoscevo valerio
    credo che tutti noi dovremmo impegnarci di più nel conoscere questi uomini che hanno fatto la nostra storia

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  5. uno dei tanti casi irrisolti del nostro paese. non conoscevo la storia di questo ragazzo,purtroppo simile a tante in quegli anni

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  6. sono rimasta un po' così leggendo questa storia. non la conoscevo proprio

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  7. Assolutamente non a conoscenza di questa storia...devo documentarmi di più !

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  8. Non avevo mai sentito parlare di questo ragazzo, stiamo parlando di un epoca importante per la storia italiana. Brava che ci hai portato a conoscenza di personaggi come Valerio

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  9. E' una vicenda di cui non avevo mai sentito parlare. Gli anni di piombo li ho vissuti che ero piccola, ma mi sono rimasti impressi e spesso ripenso a come venivano date le notizie delle uccisioni e come venivano commentate dai miei genitori: a bassa voce, con molta tristezza. Come mai la conosci?

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  10. Mia nonna mi racconta spesso queste storie e mettono davvero i brividi perché la gente veniva ammazzata così, come se fosse tutto normale. E se ne parlava sottovoce, quasi con la paura. Hai portato alla luce un caso di cronaca non troppo conosciuto ma che in molti avranno vissuto

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  11. È un racconto molto coinvolgente che ricorda momenti bui e invita a riflettere. Grazie per aver parlato così bene di questo caso di cronaca. Ho appreso particolari che non conoscevo.

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  12. Non conoscevo la storia di Valerio, l'ho letta tutta d'un fiato. Bisognerebbe dare più spazio a questi fatti di cronaca e e non abbandonarli nel dimenticatoio

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  13. Non conoscevo la storia di Valerio Verbano e dopo aver letto il tuo post sono andata anche a vedere la sua storia in rete. Sono eventi che andrebbero ricordati e raccontati. Grazie per averla condivisa

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  14. Per fortuna che ci sono persone com te che ricordano certi fatti di cronaca che sono andati nel dimenticatoio purtroppo…… ho letto on molto interesse il tuo articolo

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  15. un 'attivista passato alla storia seppur ancora non mi sono mai informata completamente sulle sue azioni

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  16. Leggere I tuoi articoli è sempre un piacere. Leggo e passo anche alle mie amiche!

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  17. Adoro sempre scoprire sempre nuove storie e nuove vicende...perciò ho letto con molta passione!!!

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  18. i tuoi racconti sono sempre davvero eccezionali ci si butta dentro nella lettura

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  19. Non conoscevo questa storia nera della nostra italia un po' perché sono nata nel 79 e un po' perché su queste faccende c'e` una sorta di omertà e non se ne parla mai...il brutto dell'Italia è proprio il non parlare delle cose scomode che succedono.

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  20. Anche a me piace molto scoprire nuove storie legate alla cronaca nera, poi tu scrivi in maniera molto dettagliata, brava!

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