In questo libro autobiografico l’autrice ci apre il suo
mondo interiore, cadiamo con lei nel pozzo nero delle sue paure. Gli attacchi di
ansia e di panico dominano la sua vita per anni, la vediamo mettere in atto strategie di evitamento (automobili, mezzi
pubblici, luci, al neon) e rituali ripetuti in modo ossessivo che la portano ad un isolamento pressoché totale
e ad avere fantasie di morte: cammina sulla provinciale sperando di essere
investita e compie anche un tentativo di impiccagione per fortuna andato a
vuoto per il rientro anticipato della sua coinquilina. Decide infine di
iniziare un percorso con una psicoanalista durato sette anni, la diagnosi è
depressione ansiosa reattiva ed emerge, durante le sedute, il grande peso di un lutto lontano nel
tempo, ma che porta con sé un senso di colpa enorme. In coincidenza con la
fine di una convivenza durata quattro anni comincia a perdere peso e muta la
percezione del suo corpo che non riconosce più come parte del sé. Per cercare di ritrovare un po' di serenità si affida anche ad un chirurgo plastico e per un anno ogni
giovedì si reca da lui con il progetto di ridurre il seno, per lei troppo abbondante e che era stato fonte di grande disagio fin dall’adolescenza. Durante l’anno
di attesa per l’intervento il chirurgo la pesava ogni settimana attendendo
paziente che l’anoressia si stabilizzasse ad un peso accettabile prima di
procedere. Era necessaria una riconversione mentale, bisognava che Simona
acquisisse una nuova immagine di se stessa prima di effettuare l'intervento chirurgico. Simona
soffriva di depressione, era ormai anoressica e aveva una percezione alterata
del proprio corpo chiamata dismorfofobia somatopsichica. Simona inizia a stare
meglio, accetta il suo nuovo corpo con serenità e la psicoterapia l’aiuta a
perdonarsi per la morte del fidanzato, quando però decide di avere un figlio con il nuovo compagno ripiomba nel suo tetro tunnel, la depressione post partum si impossessa di lei
senza alcuna pietà. Si sente incatenata agli obblighi dell’accudimento: quel
neonato pretendeva la sua attenzione esclusiva, il suo tempo, il suo corpo e
tutti i suoi pensieri, con l’aiuto di una tata e il trasferimento dalla
montagna alla pianura emiliana la quotidianità migliora. Quando finalmente il
bambino (che nel libro non viene mai chiamato per nome) inizia ad esprimersi anche lei vede una luce in fondo al tunnel. La
parte finale del libro è quella che ho ritenuto più noiosa: i capitoli dedicati
ai giardini e a Venezia mi sono sembrati un po’ interlocutori, ma soprattutto
quello dedicato alla storia della psichiatria e ai centri di salute mentale
dell’Emila Romagna è apparso ai miei occhi come una inutile conclusione ad un
percorso coinvolgente, duro e profondamento vero e onesto. Nel complesso ho
apprezzato moltissimo questo libro, mi ha davvero toccato nel profondo e marginalmente
mi sono riconosciuta nel vissuto di questa donna e nella consapevolezza che con
la depressione si deve imparare a convivere.
Un libro molto interessante. Lo consiglierò alle mie amiche!
RispondiEliminaNicoletta
Libro interessante, grazie di avercelo consigliato e recensito
RispondiEliminaLeggendo la descrizione di questo libro devo dire che lo sento mio...ed è bello trovare libri che sembra rappresentarci, parlare di noi. Per questo: lo salvo!
RispondiEliminaSembra un libro molto interessante. La paura fa parte di un mio prossimo esame all'università quindi penso che lo leggerò quanto prima.
RispondiEliminaLeggere questo libro mi farebbe sentire proprio come il nome del blog "in debito di sonno"! Da leggere tutto d'un fiato !
RispondiEliminaConosco molto bene il tunnel della depressione per averla vissuta accanto ad una persona che ne soffriva. Leggere questo libro mi aiuterebbe a comprendere meglio quel periodo, entrando nella testa di chi non riuscivo a capire fino in fondo.
RispondiEliminapurtroppo l’ansia e la depressione sono due malattie tremende, a mio avviso non se ne può guarire……. un mio amico soffre di attacchi di ansia, ci sono dei momenti quando è alla guida dove si deve fermare e cercare di tranquillizzarsi….. affanno, sudorazione fredda fino quasi allo svenimento
RispondiEliminaMi piace quando si scava nel proprio essere e mettersi a nudo cosi` non e` facile e ci vuole coraggio,leggero` il libro.
RispondiEliminaGli attacchi di panico sono pane quotidiano nella mia vita perchè ne soffre mia sorella da quando era una ragazzina...si può veramente guarire? non lo so...non credo...
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